Spesso, negli ultimi anni, ci si ritrova ad utilizzare lo strumento di internet come una valida nonché più ricca alternativa alla televisione, sia per scopi di informazione che di intrattenimento. Questa migrazione di spettatori da un media all’altro non può considerarsi di minore importanza ed in TV lo sanno talmente bene da dedicare ai due universi in conflitto una puntata di Ciao Darwin (la più vista su Mediaset Play al momento). Se il web ha una tale autorità, buona parte del merito è da attribuirsi ad una delle piattaforme più efficaci di questo ventennio, ossia YouTube.
Il colosso del video broadcasting ospita innumerevoli contenuti di qualità e la community italiana dei content creator (non chiamateli più YouTuber!) è tra le più eterogenee (anche troppo) e prestigiose in tutto il mondo, anche e soprattutto perché può contare su due punte di diamante come Shy e Yotobi, ormai maestri del one-man (web)show.
Shy e Breaking Italy
Breaking Italy è un canale di YouTube fondato nel 2011 da Alessandro Masala, in arte Shooter Hates You (Shy), in cui si parla di politica, attualità, cultura, economia e tutto ciò che accade nel mondo che faccia notizia. L’intento fin dalle origini è stato quello di essere una sorta di “telegiornale su internet”, nel quale vengono pubblicati video legati alla cronaca, la cui lunghezza può variare tra i 15 e i 20 minuti. La particolarità che distingue Breaking Italy dal classico TG è però quella di poter unire la parte di cronaca a quella di commento, aiutando la comprensione e la formazione del pensiero critico in merito ai temi trattati.
È possibile inoltre consultare direttamente le fonti usate nei video (agenzie di stampa, maggiori quotidiani mondiali, siti internet dedicati) e di commentare direttamente ogni video per dimostrare il proprio assenso o disaccordo. I video vengono pubblicati dal lunedì al giovedì, mentre il venerdì sera viene organizzata una live nella quale è possibile interagire in diretta e commentare tutto quello di cui si è discusso in settimana.
Shy ha inoltre definito il suo modo di approcciarsi alla notizia come “Infotainment”, ovvero un misto di informazione e intrattenimento, commentando gli avvenimenti con battute sagaci, ironia pungente e una non trascurabile dose di meme.
Yotobi
A proposito di meme, è impossibile non pensare a Karim Musa: capita quotidianamente di trovare, tra i commenti di post su Facebook, la faccia di Yotobi in pose ed espressioni storiche, estrapolate dalle sue recensioni di film trash, gli albori della carriera dello YouTuber (10 anni fa non era ancora stato coniato il termine content creator) che, nonostante l’esplosione del gaming e dei prank, riesce a ancora ritagliarsi uno spazio tra i primi 50 canali italiani.
Dalle recensioni ai Late Show
Il suo lavoro nella (e per la) piattaforma può essere suddiviso in due periodi storici principali. Il primo, come già accennato, in cui ha compiuto una strage di B-movies per mezzo delle sue video-recensioni caustiche ed assurde quasi quanto i film presi in analisi, ma mai banali. Il secondo, nonché quello attuale, dove la maturità dello Yotobi uomo e dei propri interessi è sfociata nella messa in scena del Late Show con Karim Musa, un format che prende a piene mani dal retaggio statunitense dei vari Letterman, Fallon e simili e ne scorpora i cliché principali, reinterpretati secondo le tempistiche di YouTube e lo stile personale di Yotobi.
Yotobi è anche uno stand-up comedian in erba, con due spettacoli nel portfolio, oltre che gestore di un ulteriore canale YouTube dove pubblica contenuti inerenti al tema dei videogiochi, ma senza cadere nel calderone dei gamer che siamo abituati a conoscere.
Il podcast
Breaking Italy Podcast è un nuovo format per il canale di Shy: dura poco più di 2 ore ed esce con cadenza mensile. Gli ospiti, uno a puntata, finora sono rientrati nello spettro dell’infotainment (la puntata 0 ha visto ospite Verzon, l’esponente del partito europeo Volt) anche se le tipologie di ospiti potrebbero variare in futuro.
Il lavoro di youtuber
Non è possibile riassumere il contenuto dell’intervista nel suo complesso, ma possiamo evidenziare i temi principali. Il filo conduttore della chiacchierata è stata l’insicurezza verso il futuro in una piattaforma come YouTube: una serie di considerazioni riguardanti la credibilità ed il “prestigio” che personaggi di indubbia caratura come Shy e Yotobi possano vedersi riconosciuti all’esterno.
Ad essere determinante è la paura di definirsi “youtuber” fuori dal web, scatenata dalla maniera in cui vengono dipinti dai media tradizionali (“il tizio che in cameretta fa i video controluce” [Yotobi]). Tutto questo nonostante le ore di lavoro che stanno dietro la produzione di un video che punti ad essere di qualità, periodi di elevato stress psicofisico che spesso portano inevitabilmente a quello che è stato definito ufficialmente “YouTube Burnout”, altro argomento toccato durante le 2 ore di dialogo.
Il buon senso e la politica
Dal podcast è emersa anche una particolarità di Yotobi in quanto persona, che sorprendentemente veste i panni dell’uomo qualunque ideale. Spesso informato sui fatti, con un’opinione a riguardo, ma ignaro che essi rappresentino una posizione politica. Una dimostrazione della bellezza del pensiero svincolato dalle etichette ma guidato dal buon senso.
Il rifiuto di parlare della politica, perfino negli spettacoli di stand-up, luogo tradizionalmente dedicato all’argomento, è dato proprio dal personale disinteresse la propria inesperienza.
Il peso dell’intervista per YouTube Italia
L’intervista che Shy ha voluto dedicare a Yotobi è particolarmente significativa per almeno tre ragioni principali. La prima è legata ai numeri: con i 536 mila iscritti di Breaking Italy e gli oltre un milione e 400 mila di Yotobi parliamo di una mole di pubblico che pochi altri creator in Italia potrebbero smuovere.
Internauti o Argonauti del web
La seconda è legata a un fattore storico: Alessandro e Karim sono infatti dei veri e propri Internauti, ovvero Argonauti di internet. Hanno scoperto e creduto in un questo mezzo quando ancora era agli albori (Yotobi ha aperto il suo canale nel 2006 e Shy nel 2011) e sono cresciuti con la piattaforma. Ne hanno visto i mutamenti, i momenti di esplosione, quelli di crisi, ed hanno vissuto il succedersi delle centinaia di mode che su internet nascono e muoiono ogni secondo. Mentre molti sono nati e spariti nel frattempo, loro hanno continuato ad esistere e a reinventarsi, accrescendo la loro autorità di creator capaci di sopravvivere agli eventi e alle mode passeggere e dimostrando uno spessore che li ha fatti amare da un pubblico cresciuto con loro.
“Is this a crossover episode?”
Infine c’è una ragione che riguarda le rispettive community: i big di youtube raramente parlano degli altri creator, poiché potrebbero avvantaggiarli o screditarli con estrema facilità. Shy e Yotobi invece si sono spesso citati a vicenda negli anni, con frecciatine e battute ironiche che invece dimostravano stima reciproca. Il fatto di poterli vedere finalmente assieme dopo anni è stato come uno di quegli episodi crossover delle sitcom o dei cartoni animati che, per quanto bizzarro, non può non farti sorridere.
Impressioni
Nonostante il mezzo dei podcast si stia diffondendo anche in Italia e il format delle interviste stia diventando sempre più diffuso su YouTube, la chiacchierata con Yotobi è stata un momento singolare e sorprendente. Shy si è dimostrato un ottimo conduttore, capace, nonostante la lunga conoscenza con Karim, di portare la conversazione attraverso temi più e meno noti, facendo esprimere l’ospite riguardo i suoi cavalli di battaglia (il late show, la stand-up comedy, il ruolo e le difficoltà dell’essere uno “youtuber”) e andando oltre verso temi caldi e non usuali quali la politica e l’attualità.
Da qui emerge la ragione del perché i due sono tanto amati: Shy è un inguaribile appassionato di politica e sa raccontare e appassionare gli spettatori a ciò che accade intorno a loro. Yotobi rivendica con naturale simpatia il suo diritto di essere “infantile” e “medio”, pur avendo realizzato delle cose che sarebbero state impossibili senza rigore e maturità, permettendo al pubblico di riconoscersi in lui.
Nell’intervista si è scoperto un Karim emotivo, preoccupato dal senso di precarietà dato dall’avere scelto YouTube come professione, il senso di frustrazione nel dover inseguire l’algoritmo e i commenti della gente, il rifiuto delle responsabilità e dei canoni che una società tradizionale gli imporrebbe (tutte caratteristiche nelle quali anche Shy si ritrova).
Un traguardo storico
Dato sorprendente è la risposta di pubblico: il video è finito nelle tendenze di YouTube Italia (attualmente è al 25° posto) ed ha raggiunto le 433 mila visualizzazioni, che sono numeri mai visti per un video di 2 ore e 20 minuti.
Conclusioni
In conclusione si può dire che il podcast è stato come una lunga chiacchierata tra vecchi “amici di penna” che finalmente hanno potuto incontrarsi e di raccontarsi senza filtri. Il risultato che ne esce è informativo, intrattiene e per chi li segue da tempo è capace anche di emozionare, dimostrando la bravura del duo e la potenza della piattaforma YouTube e del mezzo internet.
Ergo smettiamola di vedere questo mondo come il regno dei gameplay e delle challenge, dei video trash e delle parodie. Internet è un mezzo, e attraverso di esso uno può trovare ciò di cui ha bisogno, a qualsiasi livello. Auguriamo tanta fortuna ad entrambi per la prosecuzione del loro lavoro e al Breaking Italy Podcast per i prossimo episodi che sappiamo ci riserveranno grandi sorprese.